Cristina Lastri

“Con la forza delle parole / voglio urlare al vento / canti di rabbia e d'amore / per essere lì e altrove.”

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Dicono di me

 

Cara Cristina, ho letto le poesie di Rosso profondo:molte, anzi la gran parte, le ho trovate stupende, profonde, struggenti per le emozioni che riescono a trasmettere, quindi complimenti per riuscire a portare sul foglio realtà, fantasia, illusione, disincanto.
Per alcune poesie di questa raccolta, al fine di capire appieno il loro significato intrinseco, mi riprometto di parlarne con te alla prossima occasione d’incontro.
Molti complimenti!                  Lucia Landi


Grazie per avermi accolto in amicizia nel suo mondo e per condividere con me il frutto del suo prezioso impegno letterario. Niente nasce per caso, in particolare la bellezza che racchiude il senso della vita. I tuoi versi, Cristina, sono pieni di bellezza e di verità che si svela lentamente, parola dopo parola,facendo luce. Ti auguro di continuare ad illuminare la nostra strada.                           Laura Vanni            su Verso un altrove

La tua raccolta Verso un Altrove  è un’indagine sulla poesia che nasce dalla vita e dai suoi misteri. Spazio e tempo inconciliabili nella realtà, ma nel sogno possibili, la terribile bellezza del mondo che offre gioie e dolori, la nostra mente che vuole capire, ma che si perde nel concetto dell’infinito…”Il mondo preme /anche i fili di luce / e le voci di fuori”. Sono sempre più convinta che Poesia sia anche Preghiera, un modo di avvicinarsi alla Trascendenza. E questo si avverte nei tuoi versi. Un abbraccio, cara Cristina, e buona continuazione!                                  Annalisa Macchia

Mi congratulo con il prof Franco Donatini per questa sua lettura della silloge poetica di Cristina Lastri; è un commento di grande chiarezza e completezza, una vera esegesi, che con l’aggiunta di poche liriche opportunamente scelte e postate in calce alla recensione, dà al lettore la sensazione di avere “conosciuto” l’opera nel suo pieno significato, nel contempo gli mette la voglia di leggere l’intera silloge. Il commentatore cita anche alcuni versi che senza appesantire il dettato aiutano a comprendere sia il significato dei contenuti che il valore estetico del testo. Tali citazioni si trovano disposte come pietre miliari, e ciascuna è di grande pregnanza ai fini della giusta interpretazione , quasi una guida alla lettura. Alcune mi hanno colpito : ” Gli occhi come stelle/ tracciano sentieri/ nello spazio siderale/ bucano il buio più nero…” …” l cuore non sa dove andare/ ondivago…”; e più sotto : ” Penelope/ né pene /né colpe/ solo esili fili/ penduli/ caduti dal peplo…etc”
Citazioni come inserti di pizzo nella trama di questa recensione misurata e insieme esaustiva della silloge “Verso un altrove”.
A questo punto leggere le quattro liriche che seguono diventa un piacere aggiuntivo, una controprova di quanto il lettore ha già appreso, la conclusione di un percorso esistenziale che ha avuto inizio con il riferimento alla filosofia Zen e che via via , attraverso le varie fasi di un discorso dibattuto nell’ intimo dalla poetessa, giunge ad un deciso quanto sofferto punto d’arrivo. : ” Ricostruire, resettare….; ….sola al timone/ padrona del tempo/ naufraga tra terra e cielo.” ( ved. la poesia “SOSTE”).
Una soddisfacente recensione per l’ Autrice di una silloge che merita di essere letta.
Il mio augurio e i miei complimenti al Critico e alla Poetessa .
Edda Conte

La tua forma poetica la condivido. Mi piace il tuo modo di affrontare il tema, che ho sempre indagato, spazio-tempo e quel sentire profondo che arriva da un altrove, lasciandosi andare alla forza del creato, a un’altra dimensione che può essere spiegata solo dall’espressione poetica. Complimenti e un augurio di tornare ad avere incontri di poesia come prima.  Anna Onamor su Verso un altrove

La poesia di Cristina Lastri si muove fra opposti e contrari alla ricerca di un equilibrio e di una armonia finali, che vengono raggiunti, lasciando la porta aperta alla speranza. Luce/buio o ombra; bianco/nero; spazio/tempo; terra/cielo; arrivi/partenze; presente/futuro: la poeta mescola pessimismo e rinascita; cercando “parole nuove” e “grandezza del silenzio”. L’universo scende nella vita quotidiana, fra sogni, erba che spunta dai sassi, té e cucina… Il fare femminile concreto si prende ironicamente una rivincita, nel tempo dell’attesa. La forma è musicale e ritmica, fa uso di rime e ossimori. Non manca “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli…I “fili di luce” dell’alba e del tramonto portano al “tessere idee”, all’altrove, all’oltre la linea. (Profilo anonimo, 1 marzo 2021 h 10.53)

Cara Cristina, mia amica che ami camminare, cantare, leggere ad Alta Voce per gli altri e scrivere versi che sono materno viatico che si prende cura della prole e cerca parole che guariscono le eterne ferite del nostro essere mendicanti d’Amore.
E’ proprio bello camminare insieme a te, Verso un altrove per i sentieri della Vita, senza fretta, senza occhiali, gli occhi guidati dalla bussola del cuore che penetra quanto celato oltre la siepe dell’orizzonte.
Si, Franco Donatini, esperto nocchiero e sensibile nuovo Ulisse, sa leggere i disegni reconditi e profondi della tua anima poetica e apprezzare la fedeltà e l’intelligenza femminile della tua tela che fa e disfa il tempo per entrare nella Luce della Poesia in un percorso senza tempo.
Grazie, cara per questo invito a camminare insieme senza fine.
Giuseppina Nieddu


Il paradigma più calzante della poetica di Cristina Lastri, è a mio parere la lirica “Riflessioni”, contenuta nel volume “Verso un altrove”.
L’ic et nunc di un percorso creativo – ed esistenziale – della poetessa, che non indugia nei sentimentalismi di immediato impatto sul lettore.

Qui ed ora devi stare
coi tuoi passi proseguire
e l’animo sbieco
di chi non torna indietro

Chiunque abbia il piacere – e la fortuna – di accostarsi a questa poesia, e agli ultimi versi in particolare, non potrà esimersi dall’assimilare il perentorio sprone. Nonostante “l’animo sbieco”. Perché nessuno può affermare di avere un animo perfettamente lineare. Ma al tempo stesso, come recita il pensiero Zen, accogliere il fluire della vita, nella pienezza del suo momento presente. Piero Pancanti


Recensito  il 17 agosto 2022 Scrittore ambulante su Cuore pendente

Il libro alterna poesie e racconti, con la bellissima Pisa sullo sfondo. Una scrittura cristallina che illumina pagine di vita quotidiana. Leggere questo libro è stato un vero piacere e una sorpresa.

Ti scrivo di slancio, appena finito di leggere “Cuore pendente”, perché sento il bisogno di ringraziarti di tutta la dolcezza che sai mettere nelle tue parole. Me li sono bevuti i tuoi racconti, lisci e scorrevoli come seta. Grazie a quel tono sempre sotto le righe e sempre un po’ sornione, che riesce a stemperare anche i dispiaceri più forti. Una scrittura piena di sfumature, mai gridata, avvolgente. Mi hai fatto scoprire una città che non sapevo di conoscere così a fondo, come te (a lungo snobbata , per paura di cadere nel campanilismo, che invece giustamente tu rivendichi). E’ stato facile anche seguire le tue vicende personali e immedesimarcisi, grazie alla tua capacità di rappresentarti come una donna consapevole, semplice, schietta. Specchio perfetto nel quale riconoscersi. Sempre da lettrice, aggiungo che le due forme letterarie, narrativa e poetica, sono gradevolmente intrecciate, anche se avverto prevalere la prima sulla seconda, come se la poesia avesse quasi una funzione di accompagnamento musicale che però, come ispirazione, nasce in forma di racconto di sé. La poesia “La forza del destino”, quella sul destino storto in compenso è speciale, folgorante, mi ha toccato nel profondo. Bello anche il commento per immagini . Su tutte le pagine leggi un’atmosfera d’intimità e di facilità del dire che impressiona.  Isabella Moretti, 4/01/’23

“Con la forza delle parole / voglio urlare al vento / canti di rabbia e d'amore / per essere lì e altrove.”

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